Tra i rilievi impervi dell’Hindu Kush, le valli fertili del nord e le aride pianure del sud, l’Afghanistan presenta un profilo climatico variegato, plasmato dalla geografia estrema del suo territorio. In questa regione dell’Asia centrale, lontana dai grandi mari, le montagne decidono stagioni e temperature. Un territorio che non è mai uguale a sé stesso.
Clima continentale: freddo secco al nord
Nella fascia settentrionale del Paese, che include province come Balkh, Kunduz e Takhar, domina un clima continentale arido. Gli inverni sono rigidi, con temperature che possono scendere sotto i -15 °C, soprattutto nelle notti di gennaio. Le estati sono secche e calde, ma raramente torride grazie alla quota moderata. Le precipitazioni sono scarse e concentrate nei mesi invernali e primaverili. Le città come Mazar-e Sharif vivono un’alternanza stagionale netta, con primavere brevi e autunni che anticipano l’arrivo precoce del gelo. Le nevi invernali sono frequenti, ma non durature nei centri urbani.
Clima alpino: l’Hindu Kush e le vette orientali
Nel nord-est del Paese, le montagne dell’Hindu Kush superano i 5.000 metri. Qui il clima diventa alpino, con inverni molto lunghi e freddi ed estati brevi e fresche. Le nevicate sono abbondanti, e i valichi montani restano spesso chiusi da novembre ad aprile. Nelle valli più elevate, il suolo rimane gelato per gran parte dell’anno. In luoghi come Badakhshan o il corridoio del Wakhan, l’ambiente ricorda quello delle Ande o dell’Himalaya: isolato, aspro, modellato da ghiaccio e vento. La vegetazione è rada, fatta di arbusti e pascoli estivi, e l’accessibilità è limitata per molti mesi.
Clima steppico: le pianure centrali e occidentali
Spostandosi verso l’Afghanistan centrale e occidentale, province come Herat, Ghor e Bamyan mostrano un clima steppico, arido e temperato. Le estati sono calde, ma non estreme grazie all’altitudine; gli inverni possono essere nevosi, specialmente sopra i 2.000 metri. Le precipitazioni annue sono basse (200-400 mm), ma sufficienti a sostenere una vegetazione erbacea e a favorire colture stagionali. Le differenze termiche tra giorno e notte sono marcate, soprattutto nelle valli e negli altopiani interni.
Clima desertico: sud e sud-ovest
Nelle province meridionali come Helmand, Kandahar, Nimruz e Farah, il clima è desertico. Le temperature estive superano facilmente i 40 °C, mentre le piogge sono scarse e irregolari. Gli inverni sono miti e asciutti, e la vegetazione quasi assente. Qui prevale l’aridità, interrotta solo da sistemi di irrigazione artificiali che alimentano oasi e colture nei pressi dei fiumi. In queste aree, la vita è regolata da condizioni ambientali estreme: vento, sabbia e caldo caratterizzano la quotidianità. Le tempeste di sabbia sono frequenti in primavera ed estate.
Clima monsonico attenuato: est e sud-est
A ridosso della frontiera pakistana, in province come Nangarhar, Kunar e Paktia, si percepisce un’influenza monsonica, seppur limitata. Le precipitazioni sono più abbondanti tra giugno e settembre, e le estati risultano umide rispetto al resto del Paese. Il clima qui è subtropicale secco, con estati calde e inverni relativamente miti. Queste valli ospitano una vegetazione più ricca e una maggiore densità di popolazione grazie alla presenza di fiumi e coltivazioni intensive.
Conclusione
Il clima dell’Afghanistan non è una realtà uniforme, ma un insieme di microcosmi che si alternano su un territorio segnato dalla verticalità e dalla distanza dal mare. Comprendere queste sfumature è fondamentale per leggere la storia, l’economia e persino i conflitti di un Paese dove la geografia scrive il destino.